TEEN_TEATRO la compagnia dei giovani

corso adolescenti

 

un corso da novembre a giugno per adolescenti dai 13 ai 17 anni con spettacolo finale. il lunedì dalle 17.00 alle 19.00. Il corso, è strutturato in maniera tale da simulare il comportamento di una vera e propria compagnia teatrale. Il corso si propone di avviare i giovani partecipanti alla conoscenza delle prime dinamiche della recitazione. In questo contesto, la pratica attoriale verrà utilizzata come pretesto per cominciare un attento esercizio della creatività individuale e di gruppo, quale via privilegiata per lo sviluppo delle capacità espressive, stimolo alla volontà Il corso intende stimolare la ricerca e lo sviluppo delle proprie capacità espressive e creative. A tale fine, il primo approccio verte su un lavoro di creazione del gruppo attraverso esercizi di conoscenza, contatto e fiducia per garantire un ambiente adatto al lavoro espressivo e fortemente socializzante; la fase successiva del percorso mira a creare una consapevolezza del proprio corpo, del movimento e della vocalità. L'esplorazione delle dinamiche teatrali viene proposta con un approccio ludico ed esercizi espressivi di base che richiedono la messa in gioco della propria creatività attraverso tecniche di rilassamento, respirazione e riscaldamento vocale, esercizi di espressione corporea sulla presenza, la fiducia, l'interazione, il ritmo, lo spazio scenico, la comunicazione non verbale, l'attenzione e l'ascolto. L'obiettivo è quello di comporre scene e situazioni teatrali attraverso l'improvvisazione guidata a partire da un testo o da un tema. Il lavoro sarà arricchito da un approfondimento sull'analisi del testo e dei personaggi. Delle lezioni saranno dedicate alla storia del teatro verranno invitati attori e registi a parlare del proprio lavoro. Previo permessi e/o accompagnatori si porteranno i ragazzi ad assistere a rappresentazioni teatrali per poi dibatterne successivamente con gli stessi.

 

durata del corso da ottobre a maggio

inizio del corso lunedì 5 novembre

telefonare al 320.6757853

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PALCOSCENICO_VITA

corso di teatro per adulti non professionisti

 

Il percorso base è accessibile a tutte le persone che vogliono approcciarsi al mondo del teatro, capirne i meccanismi, mettersi alla prova attraverso il gioco teatrale. Approfondire la materia in modo teorico e soprattutto pratico pur non volendo fare del teatro lo “scopo della propria vita”. Persone che, appassionate di teatro, vogliono avere l’occasione - attraverso il linguaggio teatrale - di mettere alla prova le proprie capacità espressive e di comunicazione usando "il gioco" teatrale come possibilità di sviluppare un ascolto verso se e gli altri applicabile poi in ogni contesto di vita quotidiana: dalla scuola al lavoro ai rapporti interpersonali. Un corso affrontato conprofessionalità e competenza. Un percorso di chi si avvicina al teatro permettersi alla prova come persona, per diventare uno spettatore più attento e critico, per sciogliere dei nodi comportamentali e di relazione, per divertirsi attraverso stimoli che solo l’arte e il teatro nello specifico possono dare. Si, il divertimento è una delle chiavi di questo percorso. Divertirsi allarga le mente e il cuore ed il teatro è solletico per il cervello.

 

durata del corso da novembre a maggio

inizio del corso lunedì 5 novembre

telefonare al 320.6757853

 

 

SCUOLA DI MUSICAL PER ADOLESCENTI

 

Negli ultimi anni in Italia il Musical la fa da padrone nei cartelloni teatrali di tutte le città ma il musical ha radici nobili  antiche e tutte italiane anche se abbiamo dovuto esportarlo per poi rifarlo nostro in tempi recenti. Tutto parte da Monteverdi e dal recitar cantando che nel corso dei secoli si è trasformato in quella che tutti conoscono come opera lirica. Nel ‘900 tutto cambia molto velocemente e si evolve, si “modernizza”. In Italia proprio a metà del secolo passato una coppia ormai storica del teatro – Garinei & Giovannini – inventa un genere: la commedia musicale, che parte dall’idea della lirica ma privilegia la recitazione e porta la musica in un ambito di canzone popolare. Si pensi al Rugantino con Nino Manfredi o al “Rinaldo in campo” con Domenico Modugno. Mentre in America con l’avvento del sonoro nel cinema esplode il Musical nel tipico  sfarzo Hollywoodiano. In Italia si privilegiano storie popolari e storiche o di piccola media borghesia mentre negli States puntano ai sogni con coreografie e canzoni di grande impatto. Fred Astaire e Ginger Rogers sono stati per decenni i beniamini indiscussi di questo genere. Poi un altro genere condiviso ma affrontato sempre con le dovute differenze è stato “lo spettacolo di varietà” che, sia nel vecchio continente che negli Stati Uniti, è stato un momento di grande vitalità artistica. E ancora il Musical di Broadway agli inizi degli anni sessanta. Ed è proprio allora che qualcosa di fondamentale accade. In Italia Garinei e Giovannini basano tutti i loro successi sul carisma e le capacità dei protagonisti mentre al di la dell’Oceano si crea un modo di concepire il musical molto più vicino all’Opera di quanto non si faccia da noi. Punto fondamentale è la formazione. Noi rimaniamo legati all’estro e alle capacità dei singoli attori mentre in America formano artisti nel canto nella recitazione e nella danza con grande professionalità. Musicalmente le canzoni, pur con una vocazione popolare, creano un ponte privilegiato con l’Opera; si pensi a West Side Story o al Fantasma dell’Opera. Nel mentre la vena creativa di Garinei & Giovannini si esaurisce con l’inizio degli anni settanta e il genere musicale viene snobbato e dimenticato. Solo a metà degli anni ottanta l’intuizione di Saverio Marconi riporta l’Italia a riconsiderare il genere ma ormai lo fa a rimorchio del modello anglosassone che nel mentre è diventato leader in quest’arte. Adesso la situazione si può definire interessante ma delicata perché l’idea di musical che hanno le nuove generazioni nel nostro paese è intossicata da un approccio un po’ “approssimativo” che si continua ad avere da noi. Questo corso vuole far comprendere quanto sia importante la preparazione per affrontare il Musical. Gli artisti che pensano di volersi avvicinare a questo genere di teatro devono da subito sapere che richiede molto impegno, tanta fatica ma che può dare molte soddisfazioni. Per accedere al corso bisogna possedere almeno uno dei tre talenti su cui si basa questa disciplina: il canto, la recitazione, la danza. Attraverso un “ideale allestimento” si approfondiranno i meccanismi del musical. Ognuno dovrà sfidarsi in tutte le discipline sopra citate. Tre ore a settimana non sono molte ma possono essere un buon inizio per confrontarsi e crescere artisticamente. L’ideale allestimento si deve trasformare in una prova concreta fino alla messa in scena di uno spettacolo che deve essere qualitativamente ineccepibile. Quindi questa è una buona occasione per chi vuole sfidarsi, imparare e crescere. L’originalità di questo corso è che si lavorerà fin da subito - contemporaneamente - su tutte le discipline, qualunque sia il livello degli allievi. Recitazione, canto e danza procederanno di pari passo e si applicheranno fin da subito all’idea di spettacolo da mettere in scena. Le materie sono recitazione, canto, interpretazione, danza, storia del musical.

 

durata del corso da ottobre a maggio

inizio del corso lunedì 5 novembre

telefonare al 320.6757853

 

JOKER vs AMLETO - OFELIA VS CATWOMAN

Corso di recitazione aperto a tutti

 

C’è differenza per un attore interpretare Edipo Superman,  Amleto o l’Uomo Ragno, o per un’attrice vestire i panni di Desdemona o di Catwoman? Cosa ci cela nei personaggi creati dalla fantasia di un uomo, sia esso William Shakespeare o Stan Lee? Cosa, un attore o un’attrice, devono mettere in atto di fronte a una psicologia complessa come quella di Otello o di Hulk? Ormai la mitologia di fine secolo scorso e di questo nuovo millennio è abitata da personaggi che vengono definiti “Supereroi”; molto vicini a quegli “Eroigreci o latini che hanno formato il pensiero occidentale contemporaneo. Ma nel corso dei secoli sono stati partoriti dalla mente di scrittori e drammaturghi una serie di “miti” che vanno a sommarsi a una costellazione molto fitta di personaggi che dalla fantasia sono entrati nell’immaginario comune di gran parte della popolazione mondiale. Fin dopo la metà del secolo scorso i nuovi eroi con l’appellativo di super non avevano psicologia, erano bidimensionali; intrappolati nelle strip dei fumetti - che non volevano o potevano suggerire psicologismi - ma dovevano semplicemente sollevare gli animi dalle tensioni della guerra mondiale e via via della guerra fredda e dell’incubo nucleare. Superate – in parte – queste paure, i lettori hanno dovuto fare i conti con paure ben più recondite e oscure di questi eroi, quelle legate alla condizione umana. Dalle pagine ruvide degli “albo” della Marvel questi “supereoi” sono stati catapultati nella tridimensionalità del grande schermo. Dagli anni sessanta agli anni ottanta gli sceneggiatori degli studios hollywoodiani hanno continuato ad assecondare un trend di solo svago, tipico delle strip, ma dalla metà degli anni novanta qualcosa improvvisamente cambia e questi superuomini mostrano le loro paure e i loro limiti assottigliando l’aura divina che li separava da noi umani. Ognuno di questi Semidei vive conflitti e traumi molto “terrestri” pur provenendo da altri pianeti. I rapporti conflittuali con i genitori, l’impotenza di fronte al male se non addirittura un richiamo verso l’oscuro pone un dubbio che potremmo definire “amletico”: chi sono in realtà questi supereroi? Ma soprattutto vogliono esserlo? O preferirebbero rinunciare ai loro super poteri in cambio di una vita molto più normale di quella che il fato/destino ha disegnato per loro?

 

Ed ecco che questi dubbi, queste fragilità, queste prese di coscienza scardinano i dettami del fumetto per entrare a pieno titolo nella drammaturgia più classica. Non a caso nelle ultime trasposizioni cinematografiche troviamo attori del calibro di Anthony Hopkins (padre di Thor) o Nick Nolte (padre di Hulk) o William Defoe in Spiderman, cimentarsi con monologhi o dialoghi molto vicini alla struttura Elisabettiana. E ancor di più in Xmen due maestri del teatro Elisabettiano come Patrick Stewart (membro della Royal Shakespeare Company)  e Ian McKellen (considerato uno degli attori shakespeariani tra i maggiori viventi) si sfidano con la potenza delle parole ancor prima che con i poteri di cui sono dotati. È proprio di questi giorni l’uscita di un film il cui protagonista, il famoso Joker della saga di Batman, si toglie di dosso tutto quel che era stato scritto sul suo conto per trasformarsi in un personaggio con una profondità e una psicologia figlie del miglior teatro del novecento, tanto che l’attore Joaquin Phoenix è in odore di Oscar per la sua interpretazione.

 

Alla luce di quanto detto come può un attore/attrice incanalare la potenza delle parole con la fragilità della condizione umana? Cosa bisogna mettere in atto nell’accostarsi a dei “Titani”? analisi del personaggio? Immedesimazione? Straniamento? Costruzione del contesto a fronte del testo?

 

Proveremo ad affrontare personaggi molto distanti tra loro ma accomunati dagli stessi interrogativi, dagli stessi slanci, dalle stesse pulsioni e passioni.  Un’occasione per capire che la profondità di un personaggio, sia esso Amleto o Spiderman, non può prescindere dalla profondità della nostra vita di uomini e artisti e da come ci poniamo di fronte alla complessità della vita ancor prima che alle tecniche del teatro.

 

 

 

HDAMIA_LAB 3.0

Laboratori intensivi nel week end

 

I laboratori sono indirizzati a tutti i giovani che vedono nel teatro il loro futuro. Attori e attrici neodiplomati che vogliono scoprire altre possibilità oltre quelle appena apprese nelle scuole frequentate. Professionisti che pensano che il lavoro dell’attore è materia mai statica e di conseguenza vogliono indagare nuove possibilità affrontando temi ed autori - probabilmente già frequentati -  con un approccio nuovo e mai scontato. Il corso avanzato è luogo di approfondimento e sperimentazione. Qui si recita, si fa la vita finta. Si fa il lavoro dell’attore. L’attore è mentitore. È la sublimazione della bugia. È il gioco di far finta che sia tutto vero. Nonc’è verità. Non c’è realtà. Bisogna costruirla. Rendere quello che non è vero il più possibile verosimile. Più vero del vero. Non più reale ma iper/reale. Come fare ciò? Con l’arte di recitare. Con la consapevolezza che ogni parola è materia viva e pulsante. Ed è sulla parola che il laboratori si muoveranno. Ogni parola. Ogni singola parola. Finanche la punteggiatura. Fino a comprendere i silenzi tra una parola e l’altra. Attraverso l’uso proprio o improprio della parola l’attore può arrivare a toccare il mare magnum di emozioni che la parola sottende. E dalla parola al gesto il passo è breve. E con il gesto l’umanità e via via il personaggio si compone. Quindi verbo ed azione. Il componimento è l’alchimia che unisce la tecnica alla sensibilità di ognuno. Non crediamo nel teatro del “cerca di essere più vero possibile”. Noi chiediamo di essere il più possibile finti tanto da risultare inspiegabilmente ma indiscutibilmente “veri” agli occhi di chi ci guarda. L’arte non è la riproduzione di un luogo, di un uomo, di un evento ma l’interpretazione che ne si da. Noi non riproduciamo la realtà, la interpretiamo. Qui si recita, si fa la vita finta. Qui l’attore fa il suo vero mestiere.” Tutto questo anche attraverso “il metodo” ma non solo. Ci sono altri “metodi”. Ogni regista ed ogni attore ne può avere uno suo. Noi chiederemo ad attori e registi di venire a dare la loro testimonianza sul  proprio “metodo”. Questo e non solo accadrà nei nostri laboratori.

 

 

 

 

 

 

DALL’IMPROVVISAZIONE ALLA COSTRUZIONE agire in tempo reale

APPROCCIO CRITICO DELL’ATTORE AL TESTO  Edipo re

QUELLO CHE IL CORPO DICE  lavoro sulla fisicità

RACCONTI DALL’INFERNO DEI LAGER  l’immedesimazione

GRAMMELOT la musica della maschera

PAGINE MAI LETTE  dalla scrittura alla rappresentazione - l’attore è autore

SHAKESPEARE l’attore e il personaggio

METTERSI IN SCENA  ogni attore è regista di se stesso

 

entra per avere più informazioni sui LAB 3.0

 

 

 

 

 

 

 

 

COMPAGNIA SCHERIANIMANDELLI

TEATRO|AD|ALTO|CONTENUTO|UMANO

CENTRO|TEATRALE|LOMBARDO

gioia sincerità pace integrità educazione rispetto dignità coerenza purezza bellezza gratitudine trasformazione vittoria amore ascolto

TEATROalleCOLONNE Milano|Teatro Tirinnanzi e Sala Ratti Legnano

scendete in piazza e fate sentire la vostra voce

fate sentire che ci siete

parlate, cantate, danzate, suonate

di ogni strada e ogni piazza fatene un teatro

dimostrate, esprimetevi, gioite, lottate

questa è una rivoluzione baby

stagione 2019|2020

COLLEZIONE PRIVATA|visione pubblica:- CORSI DI TEATRO

 

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